La nuova campagna ministeriale per la sicurezza stradale ha generato molta polemica nelle ultime ore: nei tre spot che dovrebbero sensibilizzare i più giovani a mantenere comportamenti prudenti alla guida, infatti, quasi nessuno indossa le cinture di sicurezza.
“Fai l’unica scelta possibile”: la campagna con cui il MIT vuole sensibilizzare i giovani a una guida prudente
I tre video in onda dal 20 febbraio 2024 sulle reti RAI e su diverse emittenti locali e disponibili sul canale YouTube del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti hanno tutti la stessa struttura.
Una sorta di prologo iniziale mostra situazioni che, come conferma la cronaca, sono piuttosto comuni quando i ragazzi si mettono al volante: c’è chi propone sfide di velocità, chi di assumere droghe anche leggere, chi si lascia distrarre dalle notifiche ricevute sullo smartphone.
Campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale – Spot sulla “velocità”
Grazie a uno split screen, gli spot della nuova campagna ministeriale per la sicurezza stradale riescono sia a raccontare i rischi potenzialmente letali che si corrono quando non si presta la giusta attenzione alla guida, sia a suggerire i comportamenti più corretti per quando si è in macchina.
Campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale – Spot sull’uso di “sostanze psicoattive”
Nei tre soggetti, realizzati in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e con l’ Associazione Italiana Content & Digital Creator e prodotti da Bartlebyfilm per la regia di Daniele Falleri, i protagonisti sembrano, così, divertirsi preferendo una pizza in compagnia a una challenge automobilistica, una playlist musicale alle sostanze stupefacenti e rimandare all’arrivo i pettegolezzi sull’ultimo flirt dell’amica e cosa condividere sui social.
Campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale – Spot dell’uso del telefonino “distrazione”
Mentre dei forti rumori fuori campo suggeriscono che anche quelle che possono sembrare piccole leggerezze alla guida possono causare gravi incidenti, i tre testimonial della campagna ministeriale, la conduttrice televisiva Elisabetta Gregoraci, l’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella e lo youtuber Luca Campolunghi, invitano gli spettatori a «non fare la scelta giusta, fai l’unica scelta possibile».
L’ultima parte della frase, “Fai l’unica scelta possibile”, è anche il titolo della nuova campagna ministeriale per la sicurezza stradale che, come si legge sul sito ufficiale del Ministero, è stata «realizzata ad hoc per i giovani»1 e tarata sulle – presunte – cattive abitudini dei ragazzi alla guida.
Nella nuova campagna ministeriale per la sicurezza stradale ci si è dimenticati delle cinture
Peccato che, come hanno fatto notare immediatamente dopo la messa in onda molte testate giornalistiche e altrettanti utenti in Rete, quasi nessuno nei tre soggetti della campagna istituzionale “Fai l’unica scelta possibile” indossi le cinture di sicurezza.
Non lo fanno la ragazza che seduta al lato passeggero chiede all’amica al volante di guardare cosa ha appena postato il suo nuovo flirt, né la fidanzata che svela al fidanzato alla guida e al resto degli amici in auto di avere come sorpresa per la serata uno spinello, né i numerosi passeggeri ai posti posteriori dove pure le cinture di sicurezza sarebbero obbligatorie secondo il Codice della Strada. Solo nel video della challenge di velocità il ragazzo alla guida indossa correttamente la cintura.
Sembra una dimenticanza macroscopica per una campagna che intende sensibilizzare a comportamenti prudenti quando si è alla guida e, più in generale, a bordo dell’automobile, soprattutto se si considerano statistiche come quella dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui sono raddoppiate2 le probabilità di morte durante un incidente stradale se non si indossa correttamente la cintura di sicurezza.
Chissà se nelle «nuove uscite» già annunciate quando è stata presentata la campagna ministeriale per la sicurezza stradale “Fai l’unica scelta possibile”, ci si sarà ricordati di un dettaglio solo apparentemente piccolo e che rischia in realtà di rendere completamente inefficaci il messaggio veicolato e gli appelli ad avere cura della propria vita e di quelle degli altri anche mentre si è al volante.