3 consigli per chi lavora nel marketing e desidera raccontare bene la sostenibilità dei brand
L’attenzione alla sostenibilità è un tema di fondamentale importanza nel mondo in cui viviamo oggi. Sempre più persone stanno prendendo seriamente la questione del rispetto del pianeta.
Il cambiamento climatico è qui e ne stiamo affrontando le conseguenze, dallo scioglimento dei ghiacciai agli eventi climatici estremi, fingere che non sia così è diventato impossibile.
Ma la domanda che ci facciamo oggi qui è questa: i consumatori prestano davvero più attenzione alla sostenibilità in fase d’acquisto o semplicemente dicono di farlo?
Secondo una ricerca di Google sulle tendenze di mercato la risposta sarebbe in effetti positiva. La ricerca ci rivela che sì, i consumatori sono attenti a questa tematica quando acquistano beni e servizi e ci dice anche che le persone si aspettano molto dalle aziende in termini di sostenibilità.
La sostenibilità è uno dei primi fattori di scelta in fase d’acquisto
Dal sondaggio di Google emerge che la sostenibilità è diventata un fattore di scelta importante quando si tratta di shopping, tanto che per il 31% degli italiani intervistati questa è più importante del design e dello stile. Tra i giovani dai 18 ai 24 anni questo numero sale al 37%, a dimostrazione dell’interesse della Gen Z verso l’ambiente e del loro desiderio di migliorare la società.
Le persone in Italia sono aperte a testare e scegliere nuovi brand, proprio perché sostenibili. Ma c’è di più.
Al giorno d’oggi le persone, infatti, si aspettano che i brand abbiano un ruolo centrale nel favorire comportamenti più consapevoli nelle loro vite. Inoltre, sono interessate a sapere come le aziende si stanno muovendo per implementare nelle loro strategie pratiche sostenibili.
“Il dato sull’interesse degli italiani, rispetto ai temi legati alla sostenibilità umana e ambientale, è in continua crescita, con 39,5 milioni di cittadini convolti nel cambiamento – ha dichiarato Renato Mannheimer di Eumetra MR – Il trend conferma la necessità e l’urgenza che le scelte politiche ed economiche si muovano in questa direzione”.
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3 consigli di sostenibilità per la tua strategia di marketing
I consumatori in Italia sono aperti a testare e scegliere nuovi brand proprio perché sostenibili. Ecco perché per le aziende in generale, e per i professionisti del marketing in particolare, la tematica della sostenibilità non può più essere opzionale nella narrazione.
Rendi i consumatori partecipi delle attività sostenibili
L’interesse degli italiani si è spostato dalle grandi questioni relative al clima e all’ambiente alle azioni concrete. Le persone cercano suggerimenti per contribuire quotidianamente alla salvaguardia del pianeta.
La Ricerca Google mostra che in Italia è diminuito l’interesse per temi come “cambiamenti climatici” e “inquinamento”, in favore di espressioni più concrete, come “moda sostenibile” e “piantare alberi”.
Questo testimonia anche la volontà dei consumatori di approcciare in maniera più positiva la sostenibilità. Hanno bisogno di percepire l’argomento come alla propria portata e di sentirsi gratificati quando scelgono di essere attenti.
La recente campagna del brand di cibo per gatti Sheba, per la salvaguardia della barriera corallina, ne è un esempio. Le persone hanno potuto dare un contributo significativo semplicemente cliccando sui video YouTube dedicati alla campagna.
Ogni visualizzazione, infatti, si è tradotta in finanziamenti per la protezione delle barriere coralline, resi possibili dalle entrate pubblicitarie e dalla monetizzazione di YouTube.
Grazie alla campagna, in due anni la presenza di pesci nelle barriere coralline è aumentata del 300%.
Aiuta i consumatori a scegliere il tuo brand con una comunicazione chiara
Gli italiani acquistano consapevolmente prodotti sostenibili e vogliono che i brand siano trasparenti.
Il 74% dei consumatori italiani intervistati vorrebbe più informazioni e trasparenza nella comunicazione dei brand relativa alla sostenibilità.
Le persone non vogliono compiere ulteriori sforzi per comprendere cosa e come è sostenibile, ma preferiscono che la loro scelta sia facilitata.
Tanto che quasi la metà dei consumatori italiani intervistati afferma che la scarsa comunicazione è un ostacolo primario all’acquisto di prodotti sostenibili, prima ancora della loro disponibilità e qualità.
Evita il greenwashing, sii sostenibile davvero
Gli italiani vogliono impegno da parte dei brand durante tutto il processo produttivo. Il rischio di greenwashing è enorme se la retorica del marchio prevale sul suo effettivo impegno.
I consumatori sono interessati a conoscere l’impegno delle aziende, ma sono altrettanto scettici quando un brand si dichiara sostenibile senza avere a supporto degli esempi tangibili che lo testimoniano.
Per questo le aziende devono impegnarsi a dimostrare le ragioni per cui si ritiene virtuosa, evitando di promuovere affermazioni non sostanziate da iniziative concrete. In altre parole bisognerebbe comunicare il modo di fare impresa, anziché la sostenibilità in sé.
Le persone valutano attentamente quanto le aziende fanno per la tutela dell’ambiente, in tutta la filiera produttiva.
I consumatori richiedono l’impegno delle aziende nella scelta di materiali che siano rispettosi per l’ambiente e nell’utilizzo di risorse energetiche green. In particolare, il 72% dei consumatori italiani intervistati crede che i brand debbano impegnarsi per utilizzare packaging riciclabili.
Il tasso di riciclo degli imballaggi in plastica in Italia è lentamente cresciuto dal 2013 al 2020, arrivando al 49%. I brand quindi hanno ancora margine per agire in maniera responsabile e sostenibile specialmente in vista del 2030, anno entro cui tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’Unione Europea dovranno essere riciclabili.
“Un’azienda che funziona in una società che non funziona non serve a niente” diceva il visionario imprenditore Olivetti.
Ricordiamoci sempre che l’obiettivo non è solo spingere le persone ad acquistare un prodotto o un servizio, ma anche metterle nelle condizioni di fare scelte consapevoli e virtuose, agevolare una trasformazione e favorire un’adesione spontanea ad un modo di fare impresa.